Mariangela Aggio

Il mio incontro con i Tarocchi
L’incontro con il mio primo mazzo di Tarocchi risale a quando stavo per compiere 17 anni, oltre 40 anni fa.
Da sempre curiosa e affascinata dagli argomenti esoterici, non appena vidi che alla rivista acquistata da mia mamma allegavano i Tarocchi, mi appropriai del gadget e cominciai a giocarci.
Nasce così il mio percorso con i Tarocchi e nel corso degli anni il gioco è diventato passione, studio, professione e, negli ultimi dieci anni, la mia materia di insegnamento.
Consultare i Tarocchi significa osservare le dinamiche in atto per rendere consapevole il consultante delle proprie responsabilità e potenzialità.
Quando stendo le carte immagino di scattare una fotografia e catturare il presente fermando i fatti. La precisa disposizione che si presenta in quell’istante, durante il consulto, ferma il tempo e lo mostra lì, sul tavolo, fuori dal movimento e dalla confusione del moto perpetuo della vita.
Una momentanea sospensione che permette di analizzare il qui ed ora con consapevolezza e serenità, comprendere i fatti e trovare il consiglio cercato.
I Tarocchi assolvono a un compito alto, svelare il presente per aiutare la persona a costruire il proprio futuro perché niente e nessuno può vedere al di là delle scelte che non abbiamo ancora fatto.
I Tarocchi svelano la trama sulla quale si svolgono i fatti che non comprendiamo. Mostrano i percorsi sui quali si muovono le nostre vicende, l’origine e la destinazione, i blocchi e le paure che ostacolano ma soprattutto le nostre risorse per superarli
Mariangela Aggio